Parrocchia S. Ferdinando Re - San Leucio

 

Solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. delle Grazie

Protettrice della Real Colonia

 

dal 22 giugno al 2 luglio 2008



E' festa a San Leucio

Luigi Russo

L’angelo andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide. La fanciulla si chiamava Maria. L’angelo entrò in casa e le disse: Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di Grazia… L’angelo[poi] le disse: Tu hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù… Il Signore lo farà re… ed egli regnerà per sempre sul popolo d’Israele …

Le parole tratte dal Vangelo di Luca continuano ad esprimere, attraverso un linguaggio colto e caratterizzato dall’uso misurato dei “segni”, la misericordia, la dolcezza e la bontà di Cristo. Nel vangelo “lucano” è condannata la ricchezza ed è esaltata la povertà, nonché l’azione dello Spirito Santo. L’aspettativa escatologica assume connotati storici, riconoscendo in Gesù la piena realizzazione del “tempo messianico”. In Cristo è riposto il futuro dell’umanità intera; Egli si erge a governante di chiunque e di ogni cosa, come facevano i monarchi di un tempo, la cui sovranità, non a caso, veniva conferita da Dio stesso. La cura per il destino di un popolo la troviamo espressa anche nel “Codice Leuciano” (1789), promulgato da Ferdinando IV di Borbone, scritto da Antonio Planelli, per “Ferdinandopoli”: la città dei diritti, dei doveri e, soprattutto, dell’uguaglianza. Tale statuto non esclude, poi, aspetti e principi religiosi, difatti l’introduzione alle “leggi” così recita: “Nessun uomo, nessuna famiglia, nessuna Città, nessun Regno può sussistere, e prosperare senza il timor santo di Dio. Dunque la principal cosa, ch’Io impongo a Voi, è l’esatta osservanza della sua santissima Legge. Due sono i principali precetti della medesima. I. Amar Dio sopra ogni cosa. II. Amar il Prossimo suo, come se medesimo.”. Le norme giuridiche e le prescrizioni cristiane, vengono, inoltre, mostrate attraverso la cura del “pittoresco” e del “bello” dell’arte della seta, facendo divenire l’utopistica colonia “ferdinandea” una realtà “possibile”.

Sono più di Trenta anni che la comunità leuciana ricostruisce tramite il “corteo storico”, che si svolge in occasione della festività in onore della “Madonna delle Grazie”, la dimensione sociale e religiosa del settecentesco borgo serico. Anche per questa edizione non sono venute meno idee e sollecitazioni che fanno dell’evento un appuntamento decisamente autentico e, allo stesso tempo, rispettoso delle locali tradizioni. Sarà chiamato o’ Re… ovvero la trasposizione in versi nella lingua “d’ ’e puverielli” del Vangelo di Luca, operata da Salvatore Macri, la cui regia è di Paolo Todisco, vede già un interessante intervento pittorico di Marello e Giovanni Tariello.

Del primo è la “Crocifissione”, presente in alto a destra della locandina approntata per la suddetta Sacra Rappresentazione, del secondo è il “Popolo” collocato in basso alla stessa. Gli apporti pittorici degli anzidetti artisti propongono, attraverso un sublime gusto estetico, originali iconografie, destinate a svelare il messaggio evangelico di Luca che, in virtù dei concetti e dei dati storici sopraindicati, diventa un tutt’uno con gli insegnamenti dell’antico “buon governo leuciano”. Vero e proprio completamento dei “momenti” suddetti sono gli straordinari paramenti sacri, ideati da Battista Marello, in seta di San Leucio. Per l’occasione sono, difatti, esposti il tessuto damascato “Stelle”, per il manto della Madonna (2008, seterie Cicala), in cui campeggia il motivo dell’astro, elemento ricorrente nell’arte di Marello, insieme alla scritta “AVE MARIA GRATIA PLENA”; il telo recante la “ciminiera” (2008, seterie De Negri), cioè il simbolo per eccellenza delle reali fabbriche leuciane; ed, infine, la casula (2008), sempre in tessuto damascato verde con le stelle dorate, che sarà indossata da monsignor Raffaele Nogaro per la celebrazione eucaristica dedicata alla “Madonna delle Grazie”.

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