Dedicato a Faber

Si è scritto tanto su De Andrè, in Internet esistono una marea di Siti a lui dedicati, per questo mi sembrava superfluo dedicare uno spazio per rendere omaggio a colui che è e rimarrà il poeta della canzone; quindi ho pensato di esprimere un pensiero sul mio amico Fabrizio. Si, mio amico pur non avendo avuto la fortuna di conoscerlo personalmente; chissà quante volte ho sognato di trovarmi all’Agnata, di camminare con lui per i campi e sentirlo parlare non delle sue avventure giovanili o del come nasce un suo capolavoro, ma sentirlo parlare del più e del meno, di cultura o di cose futili, di donne vergini o di prostitute, di emarginati o di fortunati della vita, perché di qualsiasi cosa lui parlasse non poteva che insegnarmi a vivere meglio con me stesso e ad avere rispetto per gli altri. Purtroppo (si fa per dire) l’ho conosciuto soltanto attraverso i suoi versi e le sue melodie che hanno accompagnato la mia gioventù tranquilla come quella di tanti fortunati che, forse non hanno soldi in tasca, ma che sono circondati da affetti consolidati che permettono di maturare sentimenti buoni.

Dicevo: tutti hanno scritto tutto su Fabrizio, anche i perfetti sconosciuti come me, basta fare una ricerca su Internet ed escono fuori migliaia di documenti che citano il suo nome. Quindi, pubblicare la sua ricca discografia, i suoi testi, i suoi spartiti, le sue foto mi risulta troppo facile; e neanche mi interessa che questo mio scritto venga letto da chi già conosce Fabrizio. Mi interessa, invece, lanciare attraverso queste mie parole un messaggio soprattutto ai giovani che hanno sentito parlare del maestro soltanto dopo la sua morte. A loro mi rivolgo e dico: provate ad ascoltare le sue canzoni dalle prime alle ultime che ha scritto, provate a riflettere su quello che dice e su come lo dice (magari aiutandovi leggendo qualche sua intervista o qualche libro a lui dedicato), fate in modo che non venga dimenticato come purtroppo avviene per tanti artisti. Per chi, come me, non lo ha conosciuto di persona, Fabrizio De Andrè non è morto, ma è vivo nei nostri pensieri, le sue parole senza tempo sono rimaste ben salde nella nostra mente.

 

… e ora andate cari giovani e diffondete la sua parola.

© sanleucionline 2000