E' questo Real Sito, una Colonia d'Artisti stabilita nel 1789
dall'Augusto FERDINANDO per promuovere fra noi la manifattura della
seta emulando in così nobile impegno il famoso Ferdinando I
d'Aragona, il quale molto si adoperò ad introdurre nel regno di
Napoli questa sorta di lavoro.
Ferdinando Patturelli, 1826
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nella quale puoi trovare i riferimenti con orari e
tariffe per visite al Complesso Monumentale del
Belvedere di San Leucio. |

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Storico di San Leucio.
Tutte le foto delle
manifestazioni di giugno 2011 |
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La
collina di San Leucio fu acquistata, nel 1750, da Carlo III di
Borbone (padre di Ferdinando) dai principi Acquaviva di Caserta con
l’iniziale presupposto di farne una serie di riserve di caccia e
di residenze secondarie per lo svago della Famiglia Reale.
Successivamente,
Ferdinando IV istituì una fabbrica per la manifattura della Seta e
ne fa la punta avanzata della sua politica industriale: un centro
manifatturiero per la sua popolazione e spinge il proprio entusiasmo
fino all’istituzione della Colonia di San Leucio e alla promulgazione di uno speciale Codice
di Leggi.
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Pensai allora di rendere quella popolazione utile allo Stato e
alle famiglie: utile allo Stato, introducendo una manifattura di
sete grezze, operando in seguito, in modo da portarla alla
migliore perfezione possibile, tale da poter col tempo servire
da modello ad altre più grandi; utile alle famiglie,
alleviandole dai pesi che ora soffrono e portandole ad una
condizione di agiatezza da non poter piangere miseria come
finora è accaduto, togliendosi ogni motivo di lusso con l’uguaglianza
e semplicità nel vestire.
(dal codice
delle leggi leuciano) |

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Fino
a pochi anni fa, seguendo la tradizione borbonica, la statua della
Madonna delle Grazie veniva venerata e portata in processione nel
territorio dalle due comunità di Vaccheria e di San Leucio. I
festeggiamenti fino ad allora terminavano in modo solenne a
Vaccheria il 2 luglio, giorno dedicato alla Madonna; questa
tradizione venne interrotta nel 1961 con la donazione della sorella
del parroco di San Leucio don Oreste Padula, di una statua della
Madonna simile a quella di Vaccheria. Da allora a San Leucio si
anticipa di un giorno la processione.
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Il
Corteo Storico è il fiore all’occhiello
di ogni leuciano. La manifestazione è una realtà di grosso
richiamo per l’ambiente culturale e folkroristico casertano. I 150
e oltre figuranti, sfilano per le vie dell’ex colonia ferdinandea
con un comportamento esemplare forti della responsabilità che
ognuno, in quel momento, sente addosso.
Gli
squilli delle trombe seguiti dal suono dei rullanti e dei tamburi
annunciano l’inizio del corteo, si confonde il tempo, si respira
un’aria settecentesca e, a vederlo vi assicuro, viene la pelle d’oca. |

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La
Sagra delle Pallottole di San Leucio è una fiera gastronomica di
crocchette di patate cucinate in
modo caratteristico che affonda le sue radici nella storia della
Colonia. Ogni
anno, nella civettuola piazza Trattoria, si confezionano oltre
10.000 pallottole dalle massaie di San Leucio. All’apertura
degli stand avviene, davanti agli occhi curiosi e smaniosi dei tanti
accorsi per l’occasione, l’opera conclusiva: ci si spolvera le
mani di farina, si formano delle palle a grandezza d’uovo, si
friggono in grossi padelloni con olio abbondante ed, infine, date
per far gustare tale delizia.
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La
Parrocchia di San Ferdinando Re fu inaugurata il 20 ottobre del
1776 e occupa un ampio spazio che un tempo fu utilizzato a sala
di rappresentanza dell’antica residenza estiva del principe
Andrea Acquaviva. Fu di Francesco Collecini l’idea di ridurre
il salone a spazio liturgico. Due
rampanti di scale convergenti conducono alla porta d’ingresso
da cui è possibile accedere alla Cappella attraverso un
vestibolo che ha sulla parte sinistra la sontuosa Coppa
Battesimale. Tre sono i vani per accedere dal vestibolo, tre le
balconate per affacciarsi dal coro grande.
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L’autore
materiale del restauro del Belvedere è Francesco Collecini, a
quell’epoca impegnato come sottodirettore alla Reggia di
Caserta. Ferdinando IV è invece sicuramente il promotore dell’opera,
che toglie definitivamente l’antico castello del Belvedere dal
suo stato di abbandono: Il giovane sovrano prosegue nella
strategia territoriale intrapresa dal padre Carlo III, dopo che
la partenza del medesimo per il trono di Spagna aveva interrotto
il completamento delle iniziative riguardo i “Siti Reali”.
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Il
portale, risalente circa al XVII secolo, costituiva l'accesso alla
proprietà feudale degli Acquaviva, principi di Caserta. Riutilizzato
nel secolo successivo quando, per volere di Ferdinando IV di Borbone,
fu fondata la Real Colonia di San Leucio situata alle pendici sud
della collina, fu restaurato dall'architetto Francesco Collecini,
incaricato anche della ristrutturazione e dell'abbellimento del
complesso. Sulla
sommità del portale, infine, fu collocato un gruppo scultoreo con, al
centro, lo stemma borbonico.
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Nella Chiesa Parrocchiale è degna d'osservarsi la perizia
dell'Architetto Collecini, che da un Salone che era, seppela ridurre
all'attual forma per voler del Re Ferdinando nel 1776. Nello spazio
all'Oriente del suddetto avancorpo, che dovea esser centro del Real
Casamento, ritrovasi nell'alto del fondo la statua del Re Fondatore a
singolar proteggitore dell'intera popolazione, ed alla sinistra dello
spiazzo medesimo si passa nel cortile del Palazzo. Nel portichetto vi
sono attaccate simmetricamente al muro cento recipienti di soda, per
averli pronti in caso d'incendio, e nell'aia del cortile medesimo il
Re ha date in ogni anno delle sontuose tavole alla intera popolazione,
nella circostanza de' maritaggi, che secondo le leggi della Colonia
hanno luogo nel giorno di Pentecoste. Passando nel Real Appartamento
il curioso osserverà un discreto numero di ariosissime stanze comode
per lo Real diporto, tutte decentemente addobbate, alcune delle quali
hanno de' belli guazzi nelle volte: ed è meraviglioso l'esteso
orizzonte, che si osserva dalla stanza di questo Real Casino destinata
per dormire le LL.MM.
Ferdinando Patturelli, 1826
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