Recupero di un mandolino

 

Lo strumento da riparare è un mandolino di inizio secolo,di liuteria napoletana di media qualità e di discreta fattura. Esso presenta un maldestro tentativo di rincollaggio,  del piano armonico sulla cassa, con colla tipo Bostik.

Lo stesso piano armonico ha  una lesione parallela alla giuntura centrale delle due metà, anche questa riparata con colla Bostik.

La vernice a gommalacca  è consumata dal tempo e le parti di legno scoperte sono inevitabilmente macchiate.

I filetti di contorno alla bocca sono dissestati e quelli di contorno al piano armonico sono frastagliati per quasi tutto il perimetro. Lo scudo è sollevato dalla sua sede. La parte del piano armonico confinante con la placchetta attaccacorde è corroso.

Primo passo

La tastiera è stata rimossa fino alla liberazione della punta del piano armonico(1).

Primi interventi sul piano armonico:

Eliminazione della colla Bostik dal perimetro e dalla lesione centrale.

Riassetto dei filetti (2) alla bocca.

Rincollaggio dello scudo (3)

Secondo passo

Faccia interna del piano armonico:

Sono stati rinnovati gli incollaggi delle tre catene (1)

Sono stati ripuliti i bordi da colla e scaglie di legno residue.

E’ stata riparata la lesione (2) parallela alla giuntura delle due metà del piano armonico.

Dei filetti del perimetro c’è quasi niente di recuperabile.

Terzo passo

Per poter ispezionare e, poi, riparare la lesione della cassa è stato necessario rimuovere una striscia sottile della carta (1) usata in fase di assemblaggio. E’ stato rinnovato anche l’incollaggio della zocchetta (2) interna posta a rinforzo della zona soggetta alla trazione dell’attacco delle corde.

Quarto passo

La lesione sulla cassa(1), che per la maggior parte della sua lunghezza è risultata essere una scollatura, è stata anch’essa riparata maldestramente con colla bostik. Da questo collante, che ha provocato notevoli danni, è stata ripulita anche nella zona esterna. La maggior parte del filetto separatore delle doghe interessate è mancante. La “riparazione” con il Bostik risultava essere saltata già da tempo infatti le doghe erano scollate e l’intera rotondità della cassa era ormai compromessa. E’ stata ripristinata con fatica la sagomatura persa fino al ricongiungimento delle doghe scollate che erano distanti fra loro, e in modo sconnesso, alcuni millimetri.

Quinto passo

Guscio del mandolino e piano armonico visto dalla parte interna. Si notano sia la lesione del piano (1) che quella del guscio (2) dello strumento.

Sesto passo

Osservando la parte posteriore della cassa si nota che la zona della placchetta attaccacorde (1) presenta due ordini di fori e il segno lasciato da una sola placchetta. Quella montata dal mandolino a noi pervenuto coincide perfettamente con il segno sul legno e, logicamente, visto che il tutto era avvitato, coincide anche un ordine di fori per le viti. La nostra tesi è che il mandolino montasse in origine un’altra placchetta attaccacorde poiché la geometria del secondo ordine di fori, anche considerandola in sovrapposizione con la prima, non coincide con essa. Il mandolino, quindi, ha subito già diverse manipolazioni ed ha perso la placchetta originale quasi da subito. Il legno, detto “di rosa”(2), che fa da confine tra la cassa e il piano armonico è mancante in varie parti. Un solo proprietario non avrebbe ridotto il proprio strumento in questo stato. Questo mandolino ha “subìto” diversi padroni non meritevoli e sicuramente avrà subìto degli abbandoni.

Sui mandolini come il nostro, che si trovano in commercio presso botteghe di antiquari o presso negozi di articoli musicali ubicati soprattutto a Napoli, è facile trovare montate meccaniche non originali. Il nostro, fortunatamente, è equipaggiato con meccaniche(1) funzionanti oltre che sicuramente originali. L’attaccacorde(2) e il ponticello(3) (non estremamente bello) sono riutilizzabili. Le tastiere, a quei tempi molto sottili, venivano, purtroppo, nettamente “tagliuzzate”(4) per l’inserimento dei tastini. Addirittura si arrivava a intaccare perfino il manico e il nostro mandolino segue questa regola. Si tenterà di recuperarla riassemblandola. In caso contrario se ne costruirà una nuova che rispetterà la medesima divisione dei tasti e lo stesso disegno della coda.

Le prossime operazioni saranno:

Riassemblaggio del piano armonico sulla cassa

Dove possibile, saranno applicati pezzetti lignei nei posti in cui il legno manca (filetti vari, pezzetti di impiallacciatura, legno di rosa al contorno, ecc.).

Asportazione dell’ossido dalle meccaniche e successiva lubrificazione.

Rifacimento del capotasto che presenta una confusione di intagli per lo scorrimento e la spaziatura delle corde (Hanno manipolato anche il capotasto, rivinandolo).

Tentativo di montaggio della tastiera e dei tastini originali. Nel caso in cui l’operazione dovesse portare a cattivi risultati, o già farli supporre, si procederà alla costruzione di una nuova tastiera ovviando anche a futuri probabili problemi di azione di seguito descritti. La tastiera attuale, molto sottile, è di palissandro già logoro. La eventuale tastiera nuova sarà di ebano di mm. 2,5 di spessore.

Si monteranno le meccaniche e la placchetta attaccacorde.

Si monteranno le corde per una prima prova di resistenza alla trazione per tutto lo strumento e alla pressione per il piano armonico (il mandolino ci è stato consegnato senza corde). Si teme un’azione leggermente alta delle corde nei tasti alti, essendo questa una caratteristica/difetto assai frequente in mandolini di questa fattura e di questa epoca.

Il mandolino sarà suonato per diversi giorni con le corde in accordatura standard.

Superato il test, si rismonteranno gli accessori (meccaniche, ecc.) e si procederà alla pulizia del legno e alla sua levigatura.

Quindi si passerà alla verniciatura eseguita a tampone con gommalacca.

I testi e le immagini sono stati

gentilmente concessi da

associazione-musicarte.com