I Paramenti Sacri

I Paramenti Sacri sono custoditi nella Parrocchia di S. Leucio in un armadio di pioppo e vengono ancora utilizzati per le funzioni liturgiche più importanti. Il nucleo originario della raccolta è stato dimezzato nel 1850, allorquando gli oggetti e gli arredi sacri più preziosi vennero consegnati al rettore della Cappella Reale di Caserta “come semplice temporaneo deposito”, divenuto poi definitivo. Si riportano di seguito alcuni esempi di Paramenti Sacri.

 

Pianeta, damasco turchese

Italia meridionale, sec. XVIII (primo quarto)

[altezza: cm. 111 - larghezza: cm. 69 - rapporto: cm. 71]

Il disegno è di ampio respiro, segnato al centro da un ramo con foglie e fiori simili ad un girasole alternato ad una peonia, si definisce netto sul fondo raso. Galloni in seta a motivi geometrici. Fodera in lino chiaro.

Pianeta, damasco fondo raso, rosso di garanza

Italia o Francia, sec. XVIII (metà)

[altezza: cm. 112 - larghezza: cm. 70 - rapporto: cm. 36]

Il tessuto è un esempio del tipo di decorazione diffusosi nel corso del XVIII secolo con motivi naturalistici rigogliosi, su di un fondo con motivo “a pizzo”, che in seguito andrà sempre più a svilupparsi. Galloni in seta gialla a decorazione geometrica.

Pianeta, gros de tours, broccato

Italia meridionale, sec. XVIII (metà)

[altezza: cm. 109 - larghezza: cm. 77 - rapporto: cm. 36]

Su fondo color acqua marina si snoda un motivo a cineseria. Fiori e bacche su rametti s’intrecciano con motivo ondulato. Gli effetti di controfondo sono ottenuti mediante slegatura di trama di fondo, a formare un nastro ondulato con legature. I restanti motivi sono ottenuti con trame broccato in argento laminato, con oro laminato, oro ritorto su accia di seta. Due tipi di passamaneria in seta e oro.

Tonacella, lampasso fondo raso, avorio

S. Leucio, sec. XVIII – XIX

[altezza: cm. 136 - larghezza: cm. 109 - rapporto: cm. 29]

Il disegno è scandito da rami paralleli compositi, fermati da nocchette, con andamento a sinusoide. Fiori di campo ne accompagnano il movimento che va a comporre una sorta di maglia con al centro un serto di fiori dalle tonalità delicate, con campanule in cima. Il gallone di seta e oro laminato è formato da un fondo rigato e fiorellino orientato in modo alternato su di un rametto fluttuante.

Piviale, liserè, color avorio

S. Leucio, sec. XIX (XVII - XIX)

[altezza: cm. 297 - larghezza: cm. 149 - rapporto: cm. 35]

Il piviale si compone di un tessuto, nello stolone, dello stesso tipo della tonacella (vista precedentemente). Diverso è quello presente nel mantello e nel cappuccio, con motivo a mazza allineato orizzontalmente e disposto a senso alterno, e mazzetti di fiori che si dispongono in verticale e a sinusoide, collegati ad un nastrino esile che s’annoda al centro. Fodera in taffetas celeste. Galloni in seta con fili d’oro, tre bottoni rivestiti di fiocchi di seta e filo d’oro nel cappuccio.

Pianeta, taffetas con spolino

S. Leucio, sec. XIX (primo quarto)

[altezza: cm. 110 - larghezza: cm. 71 - rapporto: cm. 43]

Su taffetas fondo avorio, rami di campanule e spighe si sviluppano in verticale con posizione speculare. Ai loro lati nascono rami più piccoli che sostengono al centro una composizione floreale di dalie, garofani e piccoli fiori e trae origine da una conchiglia a ciniglia. La vivace composizione è resa ancor più efficace da un tocco di nero nella sommità della composizione. Galloni in seta e oro, a nastri ondulanti paralleli.

Pianeta, raso nero

S, Leucio, sec. XIX (ultimo quarto)

[altezza: cm. 108 - larghezza: cm. 72 - rapporto: cm. 56]

Il disegno a maglie è costituito da rametti con foglie di quercia che nei punti di tangenza formano la caratteristica maglia degli antichi tessuti cinquecenteschi dando vita ad un frutto esotico il quale a sua volta germoglia in fiore di cardo. Un motivo di foglia a sette lobi, con fondo puntiforme, racchiude la melograna attorniata da otto fiorellini. Il giallo oro del disegno si staglia sul fondo nero effetto raso. Passamaneria in seta gialla. Fodera in tela scura cerata.

Pianeta, taffettas bianco

Ricamatori napoletani, sec. XIX (1830)

[altezza: cm. 110 - larghezza: cm. 73]

Ricamo in seta policroma, oro profilato, laminette e paillettes. La pianeta, secondo una tradizione orale, fu donata alla parrocchia da Maria Cristina di Savoia, moglie di Ferdinando II. La pianeta è da accostare al delicato paliotto che si conserva nella Chiesa di Vaccheria, santuario della Colonia. Assieme ad un velo omerale e ad un copricalice, costituivano un dono della regina che, particolarmente abile nel ricamo, si pensa abbia partecipato personalmente a realizzare. Il motivo del ricamo è costituito da volute che si dipartono dalla base della colonna snodandosi a volute con spighe di grano in oro e grappoli d’uva pendenti ricamati in seta. Ai lati, volute con motivi a foglie d’acanto s’alternano a rose policrome.

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