Come
c'insegna la storia dell'arte, la
pittura può essere parola consistente di tessuti visivi ma pure di
trame avvinte all'immaginario
della parola scritta. Questa
mostra di Battista Marello,
parroco a S. Leucio di Caserta, svolge proprio
una tematica d'immagine legata alla scrittura, anzi alla scrittura per
eccellenza. Il tema
infatti è fortemente simbolico nel condurre i
nostri occhi alle significazioni bibliche dell'Esodo. Non ne avremo un
iter narrativo, ma
una immersione simultanea nella temporalità di un
evento remoto, una implicazione che ci trascina come in una
rappresentazione in atto. Così, non sarà eccessivo dire che il secondo
libro del Pentateuco trova una possibile attualità esegetica nella
ricomposizione pittorica che ci dà questa mostra.
D'altro
canto, se messaggio ermeneutico può scaturire dalle opere esposte esso
sta nel loro esito d'immagine, nel definirsi delle campiture e delle
movenze del colore, nella scelta simbolizzante in cui s'individua la
parola creativa, la sua veicolazione di senso.
Secondo
proprio un tragitto figurale, un esodo nell'esodo, che nelle scansioni
della pittura, nei riquadri allegorici, sommuove il dominio della fede a
farsi trasmissione operante, rigenerata occasione di poesia e mito.
L'arte
di Marello è pensosa, induce al raccoglimento mentale nel gioco
semplice quanto evidente degli accostamenti simbolici di cui si compone
il suo dettato espressivo. Certamente, per un religioso, la Bibbia ha
anzitutto il valore della manifestazione divina e
perenne; come tale essa ha una incidenza espressiva attuale, sempre
capace di implicazioni ed esplicazioni sull'rodine della storia, come
della cronaca del nostro vivere quotidiano. Da Blake a Chagall, per
tenerci in un solco di richiami moderni, la Bibbia ha rappresentato non
più soltanto il disvelamento del sesso teologico e storico, fra il
sacro e il profano, ma la trasmissione concreta di una memoria avvinta
all'individuo, al genere umano lungo il tragitto secolare delle
conquiste civili e verso ogni scommessa sempre aperta sugli ardimenti
dell'immaginazione.
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